Crisi Ims ( EX Pozzi ) : riparte la fusione della ghisa. Possibile partnership con gruppo israeliano

Tornerà in azione il 25 marzo il cubilotto per la fusione della ghisa al fine di soddisfare alcune commesse della Lahyer che terranno occupate le circa 200 maestranze per 90 giorni.

Il cliente tedesco, stando a quanto i manager del Casti Group hanno riferito, si sarebbe fatto carico dell’approvvigionamento delle materie prime necessarie per l’ordine, risolvendo, sotto quest’aspetto, il problema delle criticità economiche dell’azienda.

Non solo. I vertici hanno anche riferito ai sindacati che ci sarebbe una trattativa in corso con un gruppo israeliano per quanto riguarda gli impianti della ghisa, anche se ancora non c’è niente di certo se non un sopralluogo tecnico che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.

Tuttuo questo senza dimenticare la procedura di concordato che pende sul gruppo. A questo proposito, per l’Isotta Fraschini (alluminio) ci sarebbero dei documenti che blinderebbero la produzione al territorio, così da allontanare il pericolo del trasferimento delle tecnologie fino al 2021, senza dimenticare che dal 1 luglio passerà ad un gruppo francese con la formula del fitto del ramo di azienda.

Sempre nel concordato, per entrambi gli stabilimenti sarebbero stati assicurati i livelli occupazionali e, per il discorso degli stipendi arretrati, proprio in questi giorni è stata pagata la 13esima mentre a breve dovrebbe essere pagata anche la menisilità di dicembre. In sospeso, ancora, quella di gennaio.

Una situazione, pare, in leggero miglioramento sebbene sia ancora presto per affermarlo con certezza.