Le violenze sarebbero iniziate nel 2008, proprio quando stava nascendo la figlia della coppia e sarebbero continuate nel corso del tempo, sia tramite insulti che con strattoni e spintoni, spesso per chiederle i soldi per la droga.
La donna non ha immediatamente denunciato l’accaduto per paura di ritorsioni, nonostante una volta – stando al quadro accusatorio- fosse stata bloccata, mani al collo, mentre tentava di uscire di casa. Un’altra volta, sempre mentre la donna avrebbe tentato di andarsene di casa con la figlia, l’uomo le avrebbe aperto il cofano della macchina e staccato i fili delle candele, così da non farla partire. Da qui, un breve periodo di distanza (ma -pare- non prima di essersi fatto consegnare dalla moglie una catenina d’oro) e al ritorno la situazione non avrebbe fatto altro che peggiorare fino ad arrivare -sempre secondo l’accusa- a minacce di eliminare la donna.
Alla fine, per il 45enne residente a Castel Ritaldi è arrivato il provvedimento dell’autorità giudiziaria, costringendo l’uomo ad allontanarsi dalla propria casa; la prima udienza si terrà (poiché rimandata) il prossimo 5 novembre e lo spoletino dovrà rispondere di reati quali maltrattamenti in famiglia e violenza privata aggravata.