Spoleto, sull'acquedotto contaminato: si attende la perizia

La Procura della Repubblica di Spoleto, nella persona di Gianfranco Riggio, al fine di far luce sull’origine dell’inquinamento dell’acquedotto pubblico che nell’ottobre passato mise in serie difficoltà molte zone dello spoletino, ha affidato al professore Dario Marani, il primo ricercatore dell’Istituto di ricerca sulle acque del Cnr di Roma, la consulenza tecnica che dovrà far luce sulle cause dell’inquinamento.
I reati ipotizzati nel fascicolo d’inchiesta sono quelli di avvelenamento colposo ed omissioni d’atto d’ufficio contestati a vario titolo contro responsabili Vus ed esperti dell’Asl 3, tutti raggiunti da avvisi di garanzia.
Ora, dunque, Marani dovrà chiarire le cause che hanno portato alla presenza dell’escherichia coli nelle nostre condutture idriche. Non solo, il professore dovrà anche valutare se Vus e Asl 3, i soggetti competenti in materia, avrebbero potuto prevenire o ricorrere immediatamente a misure d’intervento, ipotesi quest’ultima sostenuta dai residenti dell’Alta Marroggia che in seguito al grande disagio (da loro vissuto particolarmente) e al divieto, hanno sottoscritto e recapitato alla Procura un esposto con tutto un elenco dei disagi vissuti, dall’informazione tutt’altro che tempestiva fino alla mancanza di autobotti che potessero sopperire il disservizio.