Tutta l’Umbria si è stretta nel dolore per la tragica scomparsa della giovane Maria Elena Petruccioli , venticinquenne di Montefranco, che aveva frequentato l’istituto d’arte Leoncillo Leonardi di Spoleto. Una notizia data in tutti i tg nazionali che ha gettato nello sconforto tutta l’intera regione e fatto postare su fb centinaia di commenti di cordoglio , ma anche tanta rabbia per chi lascia che la nostra nazione resti troppo spesso in balia di criminali che non hanno paura della nostra giustizia.
Quando succedono tragedie come questa non ci sono parole che possano descrivere lo stato d’animo di tutti i personaggi coinvolti . E’ certo che la rabbia lascia il posto a tutto il resto perchè è difficile farsi una ragione di quanto è accaduto .
I sogni, le speranze, il futuro di una povera ragazza di 25 anni restano sull’asfalto e nessuno riesce a darsene pace. Di seguito riportiamo i commenti della governatrice dell’Umbria , del sindaco di Montefranco e di alcuni amici della giovane studentessa.
Catiuscia Marini «Ho appreso con profondo dolore e grande sgomento la notizia della tragica morte di Maria Elena Petruccioli – ha scritto la presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini in un messaggio inviato alla famiglia -. In questo momento vorrei innanzitutto esprimere alla sua famiglia il cordoglio mio personale e di tutta la Giunta regionale. E’ difficile trovare le parole giuste per manifestare il dolore per una morte così assurda. Sono però certa che il nostro sgomento è quello di tutta la collettività regionale che si stringe ora attorno alla famiglia di Maria Elena, vittima innocente di una insensata quanto inaccettabile attività criminale. Come rappresentanti delle istituzioni sentiamo – di fronte a tali tragici fatti di cronaca – il peso della nostra responsabilità che ci richiama in maniera forte a mettere in atto ogni utile iniziativa per garantire la sicurezza di noi tutti e della nostra comunità».
Il sindaco Alessandro Sinibaldi, a Montefranco, fa il sindaco. È stato tra i primi, stamattina, a raggiungere i genitori della ragazza: «Mi creda – racconta con la voce che si incrina – se le dico che è stato uno dei peggiori momenti della mia vita. Questo è un piccolo paese e ci conosciamo tutti e Maria Elena, come tutti i ragazzi e le ragazze, sono considerati un po’ come i figli di tutti. Pensare che non la vedremo più è devastante».
La famiglia Una madre ed un padre «distrutti, quasi inebetiti», racconta il sindaco di Montefranco, che vuole, però, mantenere un minimo di riserbo: «Le dico solo che – e la voce si spezza – per me quella di oggi non è certo stata, purtroppo, una visita di circostanza. È come se avessi perso una figlia mia». Per il giorno dei funerali, quando si potranno celebrare «non so se proclameremo il lutto cittadino .– dice Sinibaldi – ma di sicuro ad accompagnare Maria Elena ci sarà anche la bandiera del comune sarà listata a lutto».
La solidarietà Giovanni Guarnieri, un consigliere comunale, ha poca voglia di parlare: «Una cosa spaventosa – si limita a dire – per la quale è impossibile trovare una spiegazione logica. Montefranco, ora, può solo cercare di stringersi intorno a quella povera famiglia e farle sentire tutto il calore che una piccola comunità può offrire in situazioni del genere. Anche se – conclude – il loro dolore non potrà nemmeno essere scalfito».
La rabbia Dopo il dolore, la rabbia: «Questa tragedia – è una voce – deve farci prendere coscienza di quanto, anche questo territorio, stia diventando pericoloso e dobbiamo pretendere che chi dovere ci protegga». Per troppo tempo, si dice oggi a Montefranco, «ci hanno raccontato la favola dell’isola felice. Purtroppo non è così e vogliamo, anche per onorare la memoria di quella povera ragazza, intanto che si faccia giustizia e che si prendano le giuste misure di prevenzione».
(fonte umbria24)