I fatti si sono protratti per un periodo di tempo tutt’altro che breve: dal 2006 al 2009 e con il protrarsi delle telefonate fino al 2010 un 40enne spoletino avrebbe minacciato, pedinato ed ingiuriato l’ex compagna con cui aveva un figlio.
20- 30 telefonate a tutte le ore del giorno e della notte, presunti pedinamenti a lavoro e nei luoghi di svago della donna. Non solo: sembrerebbero esserci stati anche degli inseguimenti in automobile che avrebbero messo a repentaglio l’incolumità della giovane donna come quando – secondo il quadro accusatorio- l’uomo avrebbe azzardato sorpassi pericolosi tentando di far finire la 30enne fuoristrada. Un’estate poi l’uomo avrebbe raggiunto la donna persino nel luogo di villeggiatura, dove lei era in vacanza con il loro bambino.
E a proposito del piccolo, durante il suo quarto compleanno, il padre sarebbe andato a casa della giovane dove si stava festeggiando il compleanno e avrebbe cercato di portarlo via, nonostante quello non fosse il giorno di visita disposto dal tribunale dei minori. La situazione si sarebbe risolta, in questo come in altri casi, solo con l’arrivo delle forze dell’ordine.
L’accusa per il 40enne è quella di stalking. Da settembre 2009 a marzo 2010 è stata applicata l’ordinanza di misura cautelare dell’obbligo di mantenersi ad una distanza non inferiore ai 400 metri dai luoghi frequentati dalla spoletina, compresa naturalmente la casa. Il dibattimento si aprirà a giugno.