Hanno varcato i cancelli una decina di lavoratori dell’Isotta Fraschini (alluminio), a cui venerdì scorso è arrivata la prima metà dello stipendio di novembre, per evadere una piccola commessa Fiat (160 testate) già in ritardo sulla consegna.
E oggi, stando a quanto si sa, dovrebbero essersi rimessi a lavoro anche parte degli operai Ims (ghisa) per ultimare alcune produzioni che sono rimaste bloccate per via del lungo sciopero, ma non senza incognite. Infatti non è chiaro ancora quanti di loro torneranno a lavoro dal momento che il cubilotto necessita di alcuni interventi di manutenzione (la modalità in cui verranno finanziati quest’ultimi è ciò di cui i vertici di Santo Chiodo starebbero discutendo). Non solo, un’altro problema è rappresentato dalle materie prime, carbone in primis, che al momento non risultano essere disponibili nei loro magazzini.
C’è poi la conferma, arrivata dalla proprietà, sulla trattativa con un gruppo industriale francese che sarebbe interessato al ramo di azienda Isotta che sta destato non poche preoccupazioni ai sindacati e alle istituzioni per il futuro delle maestranze e degli impianti, anche se i vertici del Casti Group hanno assicurato la stabilità dell’occupazione. Ora, comunque, la decisione spetta al tribunale di Spoleto che ha in mano la proposta di concordato.
Per quanto riguarda la Ims, invece, si attende una nuova convocazione per saperne di più, dopo che nei giorni scorsi i vertici del Casti e il ministero dello Sviluppo economico, messo a conoscenza della delicati situazione attuale, si sono incontrati.