Non è passato molto tempo , da quando il rischio di perdere la territorialità della Banca Popolare era un rischio più che concreto. Antonini, allora presidente, lo definì l’assalto alla diligenza, che lui però con una strenua difesa riuscì a rispedire al mittente. Le vicende che si sono susseguite e che hanno portato a ridisegnare il Cda dell’istituto di credito sono sicuramente ben note.
Ora ci arrivano voci che il rischio che la banca possa essere assorbita perdendo la sua spoletinità ci torna ad essere ventilato, come una minaccia più che fondata. I nostri informatori parlano di due cordate piuttosto agguerrite che starebbero per sferrare l’attacco vincente.
Ora a difendere la fortezza non c’ più Antonini , che dirige la controllante Scs , ma Nazareno D’Atanasio, la cui spoletinità nessuno mette in dubbio, ma che è costretto a fare i conti con tendenze all’interno che , visto anche il comportamento di recente assunto per la cultura cittadina vedi Festival dei 2 Mondi, sembrano spingere con una forza centrifuga.
Come andrà a finire quest’ennesima pagina della storia della banca degli umbri? Poterbbe anche trattarsi di una mossa di marketing, ma è sempre meglio vigilare, concludono i nostri informatori, perchè comediceva Andreotti, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si prende.