Richiesta di rinvio a giudizio per il presidente del Consiglio regionale Brega

Peculato, falso ideologico, calunnia e concussione: questi i reati contestati ad Eros Brega, presidente del Consiglio regionale dell’Umbria, da parte dela Procura della Repubblica di Terni che il 12 Novembre ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dell’uomo che, due giorni dopo, è stato rieletto presidente.
Le accuse, che vedono come parti offese il Comune di Terni ed il Ministero della Giustizia, sono tutte riferite all’inchieste sugli Eventi valentiniani e i fatti sarebbero avvenuti in un arco di tempo molto lungo: alcuni tra il 2001 e il 2007 (peculato), altri nel 2005, fino ad arrivare al 2011.
In particolare, l’accusa di peculato si riferisce a ben 14 differenti contestazioni secondo le quali Brega si sarebbe appropriato di grandi somme di denaro. Come quando, sostiene l’accusa, il signor Brega, nella veste di Presidente dell’associazione Eventi valentiniani del 2003, si sarebbe appropriato di 25947 euro (in concorso con Leandro Porcacchia, il quale nel febbraio scorso ha patteggiato una pena di tre anni) e di 215478 in quelli del 2004.
Ma questo è solo uno dei casi riguardanti il peculato su cui l’accusa si sofferma. Infatti, ci sono anche pranzi, cene elettorali e concerti pagati con i soldi dell’associazione per affari che invece risultano, secondo la ricostruzione accusatoria, personali.
Anche per gli altri reati, gli episodi per cui è stato richiesto il rinvio a giudizio non sono meno gravi: come quello inerente al reato di concussione (riferito peraltro a due differenti episodi) per cui, secondo l’accusa, il signor Brega, abusando del suo ruolo, avrebbe costretto il titolare di un locale a versargli 5000 euro in due diverse occasioni, alludendo al fatto che, qualora questo non fosse stato fatto, avrebbe subito controlli. Ma quest’ultimo fatto dovrà essere chiarito meglio perché, va detto, al tempo Brega era ancora “soltanto” un consigliere.
Il 14 Gennaio, dunque, si andrà all’udienza preliminare e nonostante il presidente del Consiglio regionale abbia dichiarato più volte la sua estraneità ai fatti, ora tutto ciò dovrà essere dimostrato.