Ecco il comunicato giuntoci dai ragazzi dell’alberghiero:
“Autogestione” per l’istituto alberghiero di Spoleto.
Noi ragazzi, con gli unici mezzi disponibili, vorremmo far capire che la scuola è in crisi, una crisi che riguarda soprattutto i fondi per le attività pratiche (cucina, sala bar e ricevimento).
Con la nostra voce e la nostra disponibilità, l’intenzione è quella di far sentire a tutti quanto sia difficile studiare in un istituto, che ha un’ottima nomina in tutta Italia, non riuscendo però ad avere i mezzi adeguati per svolgere le nostre attività professionali che sono la base del futuro e della vita di noi studenti. Con questa autogestione, vorremmo l’attenzione di tutte le istituzioni politiche, locali e nazionali, al fine di raggiungere il nostro obiettivo: avere più ore di laboratori professionali (cucina, sala bar e ricevimento) e maggiori fondi che contribuiscano a farci lavorare in modo più qualitativo.
Durante il periodo dell’autogestione, cioè dal 28 novembre al 4 dicembre, noi alunni aiutati dalla dirigente e coordinati dai rappresentanti d’istituto, abbiamo organizzato dei corsi professionali che riguardano sia la cucina che sala bar.
Per il settore gastronomico sono stati selezionati corsi di cucina regionale (piatti tipici della regione Umbria), di cucina destrutturata, corso teorico di cucina molecolare, di pasticceria, di enologia, di finger food, di lavorazione del pesce crudo, mentre per quanto riguarda il settore sala bar, sono stati promossi corsi di lavorazione alla lampada, di intaglio della frutta, di caffetteria, di bartender (creazioni di cocktail e freestyle). Inoltre, sono stati attuati: corsi di recupero e potenziamento di tutte le discipline curricolari, corsi di perfezionamento nelle lingue straniere (inglese, francese, tedesco e spagnolo) con insegnanti madrelingua, laboratorio musicale, laboratorio informatico, laboratorio di animazione, corso di giornalismo, aule di studio individuale e aula video.
Il messaggio che ci piacerebbe trasmettere è proprio quello di non far pensare al di fuori che l’autogestione sia solo una “perdita di tempo” o una “voglia di non far lezione”, tutt’altro perché proprio in questi giorni ci siamo autofinanziati per realizzare tutti i laboratori professionali e come non mai, anche i corsi di recupero e potenziamento sono frequentati da numerosi studenti che hanno la possibilità, insieme ai professori delle singole discipline, di recuperare o approfondire gli argomenti fino ad ora svolti.
Ora il compito di aiutarci e sostenerci spetta alle istituzioni che, almeno per una volta, ci ascoltino e non pensino solo al bilancio ma al futuro del paese, che stanno mandando in rovina e di noi giovani che saremo gli uomini di domani.