Una storia che ha dell’inverosimile quella appena resa pubblica e su cui gli inquirenti stanno ancora indagando, soprattutto per scoprire il perché una donna, residente in provincia di Monza-Brianza, abbia deciso di vivere una vita parallela rubando l’identità del fratello, che vive in Puglia. Un’identita che ha fatto sua per ben 12 anni, grazie anche a documenti di identità falsi e tratti fisici piuttosto mascolini. E così multe (finite nel cassetto), reati di ingiuria (e non solo) e minacce attribuite all’uomo. Con questo stratagemma la donna e’ riuscita addirittura ad ottenere un posto come operaio. Poi, un litigio con un collega, la denuncia da parte di quest’ultimo e il segreto e’ saltato fuori. I carabinieri hanno infatti rintracciato il fratello che pero’, naturalmente non poteva sapere nulla della denuncia. Le indagini così si concentrano sulla donna e la bugia montata in ben 12 anni e’ venuta fuori. Immediatamente e’ scattata la denuncia per usurpazione di identità a carico della donna per la quale e’ stata anche disposta una perizia psichiatrica al fine di capire il motivo del gesto.