Sembra di vivere in un primordiale stato di natura fatto di egoismo e sopraffazione se anche di fronte ad una morte si scontra l’indifferenza più assoluta.
E’ quello che è successo in un treno vicino alla stazione di Sorrento, dove il mezzo si ferma e fa salire una folla che tra spintoni e sbracciate cerca un posto per mettersi a sedere. Il treno riparte e poco dopo, nell’ultima carrozza, un uomo, che aveva appena trovato posto, accusa un forte malore, tanto da buttarlo a terra. Un attimo di panico tra i passeggeri, poi i primi soccorsi: un medico che si trovava qualche posto più avanti interviene, qualcun altro chiama il 118 e nel frattempo il conducente, avendo appreso la notizia, si ferma alla prima stazione più vicina, quella di Meta per far sì che il pronto intervento possa arrivare all’uomo. Ma cinque minuti di stasi sono troppi per un giovane che, spazientito e apparentemente per nulla scosso dall’accaduto, urla: «Portatelo a terra e ripartiamo!» e continua, rivolgendosi al conducente, con «allora ripartiamo? Che cosa stai aspettando?» . Poi, un «Finalmente» quando il treno riparte perché la giornata del giovane può continuare come era prevista. Intanto, quella dell’uomo malato finirà poco dopo, nell’ospedale sorrentino.