Censite più di 90 discariche abusive a Spoleto

pAggiornato il censimento sulle discariche abusive presenti nel territorio del Comune di Spoleto. L’attività di monitoraggio, effettuata dall’ufficio ambiente, ha permesso l’individuazione di circa 90 siti utilizzati impropriamente per lo smaltimento di rifiuti solidi di vario genere.

Una situazione che il Comune di Spoleto, anche grazie alle numerose segnalazioni provenienti dai cittadini, è riuscito a fotografare nella sua interezza individuando gli interventi prioritari da mettere subito in campo anche alla luce dei luoghi dove le discariche sono state rinvenute.

“Nelle aree vicine ai corsi d’acqua si è deciso di intervenire immediatamente per evitare, con un’azione di bonificazione mirata, un eventuale peggioramento delle condizioni ambientali – ha dichiarato il Vice Sindaco Stefano Lisci – Inoltre per le attività di raccolta, smaltimento e ripristino dello stato dei luoghi in questi giorni abbiamo impegnato altri € 20.000,00”.

Più problematico il discorso relativo al ritrovamento dell’eternit. “La pericolosità del materiale determina un danno ulteriore all’ambiente – ha aggiunto Lisci – Il problema è legato non solo alla totale mancanza di educazione ambientale che chiaramente emerge da comportamenti di questo genere, ma anche dai costi molto elevati che i cittadini devono sostenere per un corretto smaltimento dell’eternit”.

Tutti possono contribuire ad evitare il persistere di queste situazioni, ad esempio attraverso lo smaltimento dei rifiuti direttamente nell’isola ecologica di Santo Chiodo (aperta al pubblico il martedì e il giovedì dalle 15 alle 19; il mercoledì, venerdì e domenica dalle 8,30 alle 12,30 e il sabato dalle 8,30 alle 11,30 e dalle 15 alle 18). Usufruendo anche delle agevolazioni già previste sulla TARSU, ovvero un incentivo, il cui valore complessivo può consentire una riduzione della tariffa fino ad una massimo del 20% per quantitativi superiori ai 100 kg l’anno, che varia in base alla tipologia dei rifiuti smaltiti (carta, plastica, legno, alluminio, indumenti, elettronici, oli, frigo e congelatori, vetro, inerti, pneumatici, ecc.).

“Stiamo studiando, nonostante le poche risorse a disposizione, una serie di misure che permettano, da una parte, di incidere in maniera significativa sui costi di smaltimento e, dall’altra, di garantire un controllo maggiore del territorio”.