Rabbia e delusione sono i sentimenti di almeno uno degli ergastolani che, insieme ad altri 17, è stato trasferito dal carcere di Spoleto a quello di Nuoro.
L’uomo in questione si chiama Marcello Dell’Anna e, nonostante sia un ex esponente della Sacra Corona Unita, rappresenta un “detenuto modello”. Negli ultimi vent’anni passati dietro le sbarre, infatti, non ha fatto che guadagnarsi lodi e premi, come quello di essere passato dal 41bis di Novara a 14 ore di libertà senza scorta in occasione della sua laurea.
Poi, il duro colpo: la decisione di trasferimento. Trasferendolo come fosse un pacco da un posto all’altro, spiega, è come se ritornasse 20 anni indietro, bloccando il suo percorso rieducativo oltre ai suoi studi universitari che intendeva proseguire.
Ma c’è di più. L’accusa che Dell’Anna rivolge al sistema carcerario si focalizza soprattutto sulla casa di detenzione spoletina in cui, dice, c’è carenza di posti letto nella sezione AS3 e questa sarebbe la sola e vera ragione per cui lui sarebbe stato spostato da un carcere all’altro.
Dell’Anna comunque non si arrende ed ha inoltrato al Dap un ricorso gerarchico per un trasferimento immediato in un carcere in cui gli sia possibile continuare i suoi studi ed avere colloqui con i propri familiari (una moglie e un figlio di 24 anni). Di sicuro c’è che cambiare la situazione non sarà semplice.
Un altro ergastolano, a proposito di casi come questi, disse una volta che «in carcere ti puniscono soprattutto quando hai ragione».
E voi, che ne pensate?
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