Ci giungono un paio di foto dalla Marroggia (il torrente che lambisce Spoleto e dove quasi tutti da piccoli siamo andati a pesca), ormai completamente secca. Morta.
La siccità di questa estate ha prosciugato anche i punti più profondi con un’inevitabile morìa di pesci. Barbi, cavedani, piccole carpe, carassi e alborelle sono morti in massa, per asfissia. Un tempo, ci ricorda qualche pescatore, nei periodi di massima secca, c’era anche qualcuno (forse un ente pubblico) che con lo storditore, retino e delle vasche con ossigenatore, prelevava il pesce prossimo alla morte e lo portava alla Diga di Arezzo. Oggi, complice forse anche la crisi, questo servizio non viene più offerto. Ma non mancano volontari, perlopiù gli stessi pescatori, che armati di retino e secchio, cercano di fare, seppure con minor successo, lo stesso servizio. Donando una seconda vita a queste povere bestie.Ma è ovvio che la fatica e il tempo da impegare è tanto, ed è ovvio che non si riesce a salvare tutti i pesci.
Le foto seguenti sono state scattate sotto il ponte di Pontebari, uno dei punti dove solitamente, anche con forti secche, l’acqua tende a rimanere. Non quest’estate però, ed ecco i risultati: