Martedì pomeriggio, un centinaio di lavoratori della Ims (ex Pozzi) ha atteso invano delle risposte positive e rassicuranti da parte dei dirigenti dell’azienda che, attraverso una telefonata, hanno fatto sapere soltanto che non possono dire con certezza quando verrà pagata la mensilità di luglio.
Gli stipendi agli operai però non arrivano da due mesi sebbene gli ordinativi vengano prodotti rispettando tutte le scadenze (con tanto di straordinari) e, se questo non fosse già abbastanza, c’è l’incubo del ricorso agli ammortizzatori straordinari ( poiché a novembre i volumi produttivi scenderanno e la cassa integrazione ordinaria è giunta al termine) che fa salire la tensione alle stelle.
Ma non è tutto: durante il presidio si sono avute discussioni molto accese con l’unico sindacalista presente, Giannini della Fiom. Alcuni lavoratori si sono infatti lamentati duramente perché, dicono, i sindacati sono troppo morbidi con i vertici dell’azienda, non facendo così rispettare i loro diritti. Poi, Giannini ha invitato un operaio a salire su una pianta posta nel piazzale: il gesto è stato fatto per placare le proteste ma in realtà non ha fatto altro che scatenare la tensione dei lavoratori. E quando, pochi minuti dopo il sindacalista ha tirato fuori il portafoglio (a quanto dice, per fare una battuta ad un lavoratore) la situazione è peggiorata. Nessuno dei lavoratori, infatti, ha voglia di scherzare e, anzi, pensano che l’unica soluzione sia continuare lo sciopero: mercoledì mattina, intanto, i lavoratori Ims torneranno a presidiare davanti ai cancelli dello stabilimento.
Foto e fonte Umbria24.it