
La situazione, poi, sembrava in qualche modo essersi normalizzata. Almeno fino a ieri quando, dalle 16 in poi, sono ricominciati i presidi e che trovano ancora la ragion d’essere nel ritardo degli stipendi, i quali arrivano anche dopo due mesi dalla data stabilita e a cui si va a sommare l’angoscia per un futuro, anche vicino, per nulla certo.