Di Antonello Briguori:
Sono davvero sconcertato. Eppure lo storia recente della nostra città dovrebbe insegnarci qualcosa. Oggi tutti si rammaricano che non sia stato fatto un ospedale unico a metà strada tra Foligno e Spoleto.
Oggi, ma dove erano vent’anni fa quando quella ipotesi era stata proposta.
Si limitavano a guardare confidando che altri facessero qualcosa.
Oggi si raccolgono firme, che è senz’altro una cosa giusta, ma che lascerà il tempo che trova.
Per essere realmente efficaci occorre ben altro.
Occorre una MOBILITAZIONE DI TUTTA LA CITTA’.
Un corteo di migliaia e miglia di persone, studenti, lavoratori e pensionati che sfilino per le vie di Spoleto passando di fronte alle vetrine degli esercizi commerciali chiusi per protesta.
Un corteo come quello che permise che si vincesse la battaglia contro la centrale a biomasse a S. Chiodo.
Solo così si potrà dare corpo alla sottoscrizione che è in atto, firme che altrimenti faranno la fine di quelle raccolte in passato e che nulla hanno prodotto.
Naturalmente deve essere altrettanto chiara la proposta alternativa che, mediando tra giusti principi e realpolitik, potrebbe essere così articolata: due aziende ospedaliere (con l’obbligo di reciproco assetto funzionale) e due ASL: la prima ricomprendete i territori di Perugia, del Trasimeno, dell’alta valle del Tevere, di Foligno e della parte della parte più settentrionale della basse valle del Tevere; la seconda con la conca ternana, l’orvietano, la parte più meridionale della bassa valle del Tevere, dello Spoletino e della Valnerina.
Non vorrei, tra vent’anni, sentirmi raccontare che questa sarebbe stata la cosa giusta da fare ma che non si è fatta.
Antonello Briguori
(Ass. Culturale Casa Rossa)