Proprio ieri è iniziato il processo che vede come protagonista G. F., il piromane che lo scorso 25 Agosto ha appiccato l’incendio nei pressi del carcere di Maiano e da questa prima giornata sappiamo che l’uomo sarà giudicato con rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica. Infatti, la difesa ha tutta l’intenzione di accertare l’incapacità di intendere e di volere dell’imputato, forti anche del fatto che egli sarebbe da molto tempo sotto trattamento farmacologico e seguito dal personale del Centro di Igiene Mentale.
E mentre la difesa si concentra sulla dubbia sanità mentale dell’uomo (per cui è atteso il prossimo 17 Settembre il responsabile della perizia per la difesa, il dottor Simonucci), l’accusa ha deciso di cambiare il capo d’imputazione. Da “incendio doloso” il PM è infatti passato ad “incendio boschivo doloso” (con pena, quest’ultimo, dai 4 ai 10 anni di carcere), suscitando perplessità nella difesa che non crede affatto che quell’area possa essere definita, appunto, “boschiva”.
Nella giornata di ieri poi, è stata ascoltata anche una testimone: una 19enne che ha ripetuto di aver visto, il giorno dell’incendio, una Y10 allontanarsi in tutta fretta dalle fiamme. Ascoltato anche un agente del Corpo Forestale che ha illustrato nel dettaglio le modalità dello spegnimento dell’incendio.