Sono stati due episodi piuttosto gravi a scatenare lo sdegno dei familiari dei malati psichiatrici di Spoleto, uniti nell’Associazione “Le Vie dei Canti”, la quale ha deciso di rendere pubblico lo stato di completo abbandono in cui sono lasciati gli utenti del reparto di Salute Mentale.
Tale Associazione, che aveva presentato già due mesi fa un esposto alla Procura della Repubblica di Spoleto, scrive oggi una lettera denunciando, ancora una volta, il modo in cui vengono trattati i pazienti. Le lamentela vanno dalla denuncia di ruoli di sola guardiana, con personale inferiore al necessario e non adeguato, alle denuncie riguardanti l’assenza di addetti ai servizi di pulizia, costringendo gli utenti a fare i turni per pulire.
Oltre a questi fatti di “ordinaria amministrazione”, negli ultimi giorni due eventi hanno aggravato la situazione. Il primo ha visto protagonista un utente che urinava addosso ad un albero nei giardini di Via Cerquiglia che, si sa, sono molto frequentati da mamme e bambini. Il secondo fatto, invece, riguarda un altro uomo che, seduto per terra chiedeva l’elemosina.
Di seguito la lettera dell’Associazione “Le Vie dei Canti”:
L’associazione “le Vie dei Canti” dei Familiari dei malati psichiatrici di Spoleto, non cessa di portare a conoscenza della pubblica opinione il deterioramento delle strutture riabilitative trasformate in luoghi ove gli utenti sono controllati da figure che svolgono un ruolo di semplice “guardiania”.
L’aver deciso di scrivere la presente lettera aperta nasce dalla necessità di denunciare lo stato di abbandono totale in cui versano gli utenti della rete abitativa e delle strutture. Non più tardi di ieri, 6 giugno, un familiare è stato testimone oculare di un utente che con abbigliamento trascurato e capelli in disordine, a quanto pare molto confuso, urinava a ridosso di un albero nei giardini pubblici di Via della Cerquiglia/V.le Trento e Trieste, luogo molto frequentato, nell’imbarazzo totale dei passanti e delle mamme che stavano lì insieme ai loro bambini. Altresì sconvolgente il fatto, verificato dopo la segnalazione di alcuni cittadini, che un utente di una struttura molto conosciuta in centro, chiedeva l’elemosina accovacciato per terra accompagnandosi con la chitarra sotto gli archi che dividono Piazza Garibaldi da Piazza della Vittoria.
Mai nel passato si sono verificati simili fatti, mai gli utenti sono stati abbandonati e non sostenuti nelle loro fragilità e nel mantenimento della loro dignità. Dove erano gli operatori che avrebbero dovuto seguire gli utenti?
Non si può altresì essere d’accordo che le strutture sono prive di addetti ai servizi di pulizia imponendo agli Utenti stessi di svolgere turnazioni per la pulizia dell’abitazione per la preparazione dei pasti ed il servizio di lavanderia.
L’Associazione non esclude che in vista di una riabilitazione finalizzata alla autonomia del soggetto malato detti incombenti possano essere svolti, ma certo in collaborazione e in supporto del personale dipendente della cooperativa, tenendo conto delle condizioni psicologiche del momento e senza alcun obbligo.
La scelta della Cooperativa Seriana di impegnare personale inferiore e non adeguato, nonché di aver messo a disposizione mezzi di numero inferiore rispetto a quelli indicati nella fase di appalto che le hanno consentito di risultare aggiudicataria della gara, l’omesso controllo della ASL non è tollerato dalla Associazione la quale ha interessato la Procura della Repubblica per i fatti lamentati con la presente.