L’Associazione “Amici di Spoleto” intende riportare all’attenzione delle autorità lo stato del paesaggio di un’area particolarmente importante e strategica del territorio spoletino, focalizzando l’interesse su due piaghe che da anni deturpano l’immagine di questa parte della regione: l’incompiuto raddoppio ferroviario tra Spoleto e Campello e lo sbancamento realizzato in località Poreta in vista della realizzazione di un ippodromo che non ha mai visto la luce. Per sollecitare un intervento atto a riparare la situazione attuale, l’Associazione Amici di Spoleto ha ritenuto opportuno scrivere al Ministro dell’Ambiente della tutela del patrimonio del mare Corrado Clini.
Di seguito il testo inviato.
“Signor Ministro,
l’Associazione Amici di Spoleto, fondata da Gian Carlo Menotti e da Luigi Antonini nel 1960, ritiene necessario richiamare la Sua attenzione su alcuni fatti avvenuti al centro dell’Umbria in una valle che Francesco d’Assisi ebbe a definire “Nihil iucundius vidi valle mea spoletana”.
a) Le Ferrovie dello Stato hanno da alcuni anni intrapreso opere necessarie per raddoppiare il binario della ferrovia Orte-Terni-Foligno-Falconara-Ancona. Uno degli interventi riguarda il tratto Foligno-Spoleto per il quale fu redatto un progetto esecutivo approvato anche sotto l’aspetto ambientale; furono appaltati i lavori e realizzato il tratto Foligno-Campello sul Clitunno con risultati positivi sotto l’aspetto ambientale.
Successivamente furono appaltati i lavori relativi al tratto Campello sul Clitunno-Spoleto lungo meno di 10 chilometri che prevedeva anche la realizzazione di una galleria artificiale per la quale la ditta appaltatrice eseguì movimenti di terra di rilevante importanza che recarono una grave alterazione nell’ambiente che, secondo il progetto iniziale, sarebbe dovuta essere poi eliminata al momento della conclusione dei lavori. Circa cinque anni or sono, per controversie tra la stazione appaltante e le imprese appaltatrici i lavori sono stati sospesi. L’Associazione Amici di Spoleto ed altre istituzioni locali hanno chiesto alle Ferrovie di informare l’opinione pubblica se e quando sarebbero stati ripresi i lavori e completata l’opera, lavori per i quali è previsto un costo assai limitato. Nulla è stato possibile sapere, resta solo lo scempio dell’ambiente e non si riesce a sapere quando potrà essere eliminato. L’Associazione Le chiede di intervenire perché le Ferrovie informino l’opinione pubblica circa il completamento delle opere.
b) Nelle immediate adiacenze della zona ferroviaria anzidetta si trova un’area di proprietà della Regione Umbria sulla quale si doveva realizzare un ippodromo: è avvenuto che l’impresa appaltatrice dei lavori ha eseguito opere di scavo, asportando materiale breccioso, utilizzabile in edilizia e modificando sostanzialmente l’ambiente; i lavori furono sospesi e mai ripresi. Lo sconquasso ambientale è restato tale e non si hanno notizie certe di alcun intervento atto a ripristinare lo stato originario dei luoghi.
Signor Ministro, questi fatti mettono in evidenza come, anche in presenza di una progettazione rispettosa dell’ambiente, possa accadere che, per motivi diversi, i lavori per la esecuzione di opere pubbliche possano essere interrotti lasciando sconquassi all’ambiente destinati a durare diversi lustri. L’Associazione conta sulla Sua sensibilità anche al fine di tranquillizzare S. Francesco d’Assisi.