Google sta sostituendo il nostro cervello, troppo internet fa male

La generazione di utenti connessi spende trentacinque miliardi di ore al mese online, consumando ogni giorno tre volte la quantita’ di informazione che si consumava negli anni Sessanta. Il 61% degli intervistati dichiara di avere una dipendenza da Internet. A causa del multitasking il livello di stress aumenta e diminuiscono le abilita’ creative e la produzione di pensiero.

Sono risultati dell’indagine promossa dall’istituto di ricerca Forensinc Psychology sui comportamenti degli individui connessi online, secondo la quale l’uso eccessivo della Rete danneggia le funzioni cerebrali.

La newsletter di Media Duemila, in distribuzione, riferisce che lo studio prende spunto da articoli e reportage di fonti autorevoli tra le quali anche il Washington Post e il Time, per indagare su come reagisce il cervello degli internauti di oggi.

I dati rilasciati mostrano che l’individuo evidenzia una sostanziale differenza di abitudini di utilizzo tra la carta stampata e i contenuti digitali nelle funzioni di ricerca e acquisizione di informazione.

Anche dall’istituto di ricerca riecheggia l’idea che Google stia sostituendo il cervello, perche’ oltre alla quantita’ di tempo nella Rete ad inficiare nell’attivita’ celebrale e’ anche la modalita’ di utilizzo: la differenza sostanziale tra la ricerca con un libro e con il Web si basa sull’uso della memoria e la sua rielaborazione. Cercando su un libro si ricordera’ l’informazione trovata nel testo anche in un momento futuro; cercando con Google non ritornera’ alla mente quanto ricercato ma come lo si e’ ricercato.

Dal Forensinc Psychology avvertono che il ”sempre connessi” puo’ provocare sintomi di depressione oltre alla riduzione del 20% della materia bianca dove sono trasmessi i segnali ai centri cerebrali delle emozioni, della memoria, dei sensi e del linguaggio.

(ASCA)