Tanto scalpore ha suscitato il nostro articolo di ieri sulla bestia fatta a pezzi e gettata in un fosso nelle vicinanze di San Venanzo (clicca QUI per leggere l’articolo). E tante sono state le ipotesi che si sono sviluppate, sia su Facebook sia su messaggi arrivatici via mail, circa i motivi di tanta brutalità su di un animale.
In diversi dicono che probabilmente si tratta di scarti di una macellazione fatta in casa di tipo islamico, la cosiddetta macellazione Halal, altri invece sono daccordo sul fatto che siamo di fronte ad un tipo di macellazione “casalingo”, ma di genere nostrano – soprattutto perchè, dicono, siamo in vista della Pasqua ed è facile che qualcuno abbia provato ad improvvisarsi macellaio con un agnello/capretto. C’è invece chi è più sospettoso e dice che può trattarsi di resti di un rito satanico – del resto l’animale sembra essere proprio un capretto, animale usato spesso nelle messe nere. E’ questa, tra tutte, l’ipotesi più inquietante. C’è qualcuno poi che azzarda l’ipotesi che si possa essere trattato di un dispetto, e cioè che l’animale è stato usato con il solo scopo di recare un danno (morale/economico) al propietario a cui è stato sottratto.
Noi non sappiamo il perchè di questo episodio, sappiamo solo che sarebbe bastato fare una buca e sotterrare il cadavere dell’animale, piuttosto che lasciarlo lì, alla mercé di altre bestie e liberamente visibile a tutti – con tutto ciò che ne deriva a livello di sanità pubblica. Ma l’inciviltà, lo sappiamo, è un virus contagioso.