L’Italmatch o se preferite l’Ex Saffa è da sempre motivo di preoccupazione , discussione e polemiche. Persino nell’ultima campagna elettorale cittadina per scegliere il Sindaco, i due candidati si divisero riguardo al problema, attestandosi su posizioni diverse. E’ palese che l’industria chimica si trovi al centro di una zona altamente popolata piena di struttura quali scuole, stazioni, impianti sportivi ecc .Ed è quindi normale che ogni qual volta ritorna alla ribalta il problema Italmatch, la soglia di preoccupazione tocchi punte elvate. Questa volta però affrontiamo il problema da un punto di vista insolito , ovvero da quello di chi lavora all’interno della fabbrica. Eccolo grazie alla lettera di una nostra lettrice :
Siamo in tanti a lavorare in questo stabilimento che vanta più di ottant’anni di storia. Nessuno ha mai abbandonato questa realtà per problemi di sicurezzza
Allora mi chiedo…in passato come oggi…è possibile che ci siano persone disposte a lavorare in un posto che qualcuno dice o sospetta essere tanto pericoloso? E’ giusto effettuare i dovuti accertamenti, ma basta con inutili polemiche e supposizioni.
L’impressione che abbiamo è che su questa industria ci sia una grande confusione. Ogni tanto si torna a parlare di pericoli per la popolazione, per noi che lavoriamo qui, ma non c’è stato mai nessun episodio che possa giustificare un allarmismo ad intermittenza così esasperato. . Spesso ci sentiamo oggetto di un accanimento mediatico nei confronti di un aspetto produttivo della città di Spoleto non sottovalutabile. Intorno all’Italmatch c’è un indotto abbastanza importante di imprese e fornitori spoletini che vanno in fibrillazione ogni qualvolta si torna a parlare in certi toni dell’ex Saffa. Anche stavolta è stato così ed il fatto che questa industria possa chiudere spaventa non solo i suoi dipendenti, ma anche tutti i fornitori ad essa connessi. Con questo ribadisco che noi che ci lavoriamo siamo i primi a voler conoscere la verità ..tutta la verità…nient’altro che la verita e poter sgombrare il campo da luoghi comuni e leggende metropolitane che non fanno altro che danni.