“Tutti i lori averi li hanno spesi per dare i soldi allo scafista. Sono arrivati qui da noi senza niente, alcuni con le sole ciabattine.” Così ai nostri microfoni Don Vito Stramaccia presidente responsabile della Caritas, che ha seguito i primi momenti dell’arrivo dei profughi tunisini presso la casa accoglienza sotto il complesso del Chiostro di san Nicolò. Mentre eravamo lì è arrivato un imprenditore spoletino portando generi di prima necessità . Don Vito commenta con soddisfazione: ” E’ così che dev’essere. La nostra rete si attiva subito , ci sono volontari che stanno cucinando, altri che stanno cercando tutto il possibile per chi è arrivato senza niente. ” Che cosa hanno mangiato? gli chiediamo. ” Pasta con il sugo e un pò di carne di vitello, dobbiamo stare attenti alle loro abitudini mussulmane. Molti di loro fumano, noi cercheremo di dargli la possibilità di comprarsi le sigarette, non vogliamo che magari, presi dalla necessità commettano qualche sciocchezza. Mi sembrano ragazzi in gamba , ho cercato di fargli capire che dipende molto anche dal loro comportamneto il grado di accoglienza che riceveranno. Se si comporteranno bene avranno delle buone possibilità, altrimenti tutto sarà possibile . L’appello è rivolto a tutti gli spoletini , come al solito so che sapranno essere generossimi ! ”
Don Vito è sempre così, con la sua calma. con la sua fiducia verso tutti e verso tutto , li accoglie e li rassicura , come una padre che rivede i figli che l’hanno scampata bella , si fida di loro e noi speriamo che la sua fiducia sia ben ripagata.