Se non ci fosse stata la polemica con l’ex sponsor Monini e qualche ragazzetto col trolli in giro al centro ,nessuno si sarebbe accorto che a Spoleto c’è stata la Settimana Internazionale della Danza. In un momento in cui tra gli Amici di Maria De Filippi, le fiction di canale 5, le coppie ballerine di Milly Carlucci, la danza è uno dei traini mediatici che va per la maggiore, Spoleto “sponsorizza” sonoramente una manifestazione che ottiene una scarsa eco persino nella stampa locale. Non siamo al corrente dei contributi elargiti quest’anno, ma la scorsa edizione è costata al Comune di Spoleto ben 20500 euro e, al dilà dell’indubbio valore artistico della manifestazione, la città rimane rigorosamente fuori dall’evento. Per una volta tanto non si può dar torto alla manager M. F. Monini, che probabilmente ha ritenuto non importante come ricaduta d’immagine una manifestazione “per pochi intimi”. Come si può concepire oggi un evento senza un’ adeguata promozione che, in molti casi , travalica e ingigantisce la portata dell’evento stesso. E’ quanto fu criticato aspramente agli ultimi festival di Francis Menotti, che non spendevano più un centesimo neanche nelle brochure sui teatri , critiche che si stanno ripetendo anche per l’edizione ferrariana, anche essa stitica in quanto a comunicazione.
Fatto sta che ognuno fa quello che crede e gli organizzatori fanno bene a fare quello che fanno. La nostra perplesità è se sia “politicamente corretto” che il Comune elargisca cifre così importanti per progetti “provenienti da fuori” che utilizzano la città sfruttandone quasi esclusivamente la risonanza del nome, mentre iniziative ( vedi recente Carnevale) che arrivano dalla città e per la città stentino a raggranellare pochi spiccioli.