Di Giorgio Mariottini
Particolare la procedura di verifica sulla qualità dell’ ambiente decisa dal Comune in collaborazione con l’ ARPA in prossimità dell’ inceneritore di Novelli, struttura in costruzione definita amichevolmente dall’ Amministrazione “produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”.
Infatti la logica avrebbe dovuto portare ad effettuare verifiche sulla qualità dell’ aria prima di autorizzare il bruciatore di pollina, per valutare l’ impatto ambientale su una zona già aggredita nella salute pubblica, dai vari stabilimenti esistenti.
Comunque adesso nei metodi di controllo pubblici si legge uno spaccato dell’Italia di oggi, triste cronaca della fine che ha fatto uno dei principi della democrazia che racconta che la legge è uguale per tutti e la legge per essere tale, deve far riferimento a sistemi di controllo che riescano a valutare equamente il comportamento sociale del singolo cittadino come il fare economico di una struttura industriale.
Invece no, la sicurezza ambientale affidata per legge all’ aRPA che deve valutare se le proprie autorizzazioni, già rilasciate, siano più o meno giuste e se combacino o meno con le ordinanze della Regione, la stessa Regione che ha autorizzato a sua volta il sistema inceneritori a Spoleto, regione che ha scelto ed assunto inoltre gli stessi componenti dell’ ARPA.
Un circolo virtuoso, che si chiude su se stesso fatto di autocelebrazioni ed autoriconoscimenti, che nulla hanno a che fare con quello che dovrebbe essere la procedura per una valutazione serena del danno alla nostra salute.
Aspettiamo il terzo soggetto controllante, preannunciato da Benedetti, sperando che sia almeno libero dal peso dei politici e da chi vuole trarre
profitto da uno stabilimento costruito con incentivi pubblici bruciando e stravolgendo l’ aria che è di tutti, quindi anche essa pubblica.