La recente decisione del governo italiano di smistare i profughi in arrivo sulle coste nelle varie regioni d’Italia, ha causato una serie di reazioni a catena, paragonabili a qualle di un esplosione nucleare: dal “Fuoera i bal” leghisti, ora anche gli umbri, e per quel che ci riguarda più da vicino, gli spoletini cominciano a scalpitare.
In un clima teso come quello odierno, tra crisi libica, tunisia in rivoluzione, radiazioni in arrivo dal Sol Levante, petrolio alle stelle, e chi più ne ha più ne metta, è comprensibile la preoccupazione dei cittadini per la propria sicurezza.
C’è già chi si immagina ondate di gente disperata, di criminalità, di disordine, in una cittadina tranquilla come Spoleto.
Chi rifiuta categoricamente l’idea (“fuori dai c…i” insomma!).
Chi offrirebbe invece anche casa propria, memore dell’esperienza italiana all’estero.
Eppure non è umanamente possibile pensare di chiudere gli occhi, come sta facendo l’Unione Europea su un’emergenza di questa portata.
Quale può essere la soluzione? Voi che ne pensate?