Poche parole al telefono dopo lo sfogo di stamattina , solo per confermare che l’incontro romano con i vertici di Mps è andato bene. Oggi è stata la giornata del neo presidente di Credito e Servizi , che si è tolto qualche sassolino alla presenza della stampa locale. E’ proprio la pressione mediatica locale e nazionale , che lo avrebbe convinto a fare quel passo indietro dalla presidenza della Bps e non le pressioni di Bankitalia, che in fondo avevano chiesto solo un rinnovamento che poteva anche verificarsi tra un anno e mezzo a fine mandato. Le osservazioni dell’organo di controllo nazionale sarebbero state , secondo Antonini, da indirizzare al D. G. Pallini, in quanto responsabile delle linee programmatiche e delle scelte della banca e non a lui che ne era il Presidente. L’affare Baronci ? Io in quella vicenda sono la parte lesa, continua il neo presidente Scs, e continua con lo spiegare che l’accanimento nei confronti della sua banca sta nel fatto che è un piatto appetibile e tutti vogliono appropriarsene . Si è poi lamentato del fatto che non è stato meso in risalto il risultato che la banca ha ottenuto sotto la sua leadership, sportelli , assunsioni e quant’altro. Una stoccata anche ai sindacati , spaccati in due che non hanno saputo cogliere , almeno una parte di loro, lo sforzo di lasciare autonoma questa banca. A proposto di sindacati ecco il resoconto preparato dalla nostra Paola Cintio che ha riassunto le due fondamentali posizioni.
Due opinioni diverse quelle date dai sindacalisti della Cgil e dalla FIBA.
“E’ singolare che Bankitalia richieda la rimozione di un soggetto ritenuto non adeguato alla presidenza di un istituto bancario, richiesta sostenuta anche da un centinaio di soci che hanno scritto alla Consob, e che questi diventi presidente della società controllante l’istituto medesimo”: è il commento della Cgil regionale Umbria alla nomina di Giovannino Antonini a presidente del consiglio di amministrazione della Spoleto Credito e Servizi Società Cooperativa. “E’ chiaro – affermano, in una nota congiunta, il segretario generale Cgil Umbria, Mario Bravi, e il segretario regionale Fisac Cgil, Massimo Giulietti – che si è trattato di un blitz, svolto da soggetti del consiglio di amministrazione della Spoleto Credito e Servizi allineati ad Antonini, la cui appartenenza politica dopo la interpellanza in parlamento da parte del centro destra è chiarissima”. “Speriamo ora – aggiungono i sindacalisti – che questo non apra un ulteriore scenario di lotte che può solo creare pregiudizio alla Banca Popolare di Spoleto e soprattutto ai lavoratori, visto che la clientela potrebbe allarmarsi da questi giochi non chiari a nessuno. Come Fisac e soprattutto come Cgil saremo molto vigili sugli sviluppi da qui in avanti, pronti ad intervenire a tutti i livelli di nostra pertinenza”.
“Un forte segnale di responsabilità e di stabilita” viene chiesto, in una nota, alla Banca Popolare di Spoleto e alla Spoleto Credito e Servizi dalla Fiba-Cisl aziendale e dalla Fiba Cisl Umbria. “Nel permanere di una situazione d’incertezza fortemente lesiva e che pone a repentaglio la salute economica e generale dell’istituto, la Fiba-Cisl – si legge nella nota – in difesa dei lavoratori, della banca e degli interessi dei risparmiatori e del territorio tutto, chiede uno sforzo libero e responsabile da parte di tutti gli attori e gli organi di governo dell’azienda”. Queste le questioni, “di grande delicatezza”, sulle quali il sindacato pone “particolare attenzione”: la ricomposizione del consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Spoleto Spa; l’assegnazione dell’incarico di direttore generale; la definizione delle relazioni con la Banca Monte dei Paschi di Siena”. La Fiba-Cisl “prende le distanze da qualsiasi schieramento e chiede al Cda della Banca e della Spoleto Credito e Servizi un forte segnale di responsabilità e di stabilità che superi qualsiasi forma di interesse particolaristico, quale iniezione vitale per una rinnovata fiducia da parte di tutte le istituzioni e della clientela, indispensabili per il proseguo della crescita economica ed occupazionale che ha contraddistinto il percorso della banca in questi ultimi anni”.
Paola Cintio