No alla privatizzazione dei nido!

E’ stata molto partecipata la riunione svoltasi ieri mattina presso palazzo Mauri di tutti i dipendenti comunali.  I punti discussi hanno riguardato la riorganizzazione della macchina comunale, il fondo di produttività, riduzione degli Apo e privatizzazione di un asilo nido. Rischio alto per coloro che hanno contratto a tempo determinato. Infatti per gli asili sono ben 8 i dipendenti in questa situazione, se venisse dato in mano a qualche cooperativa rischierebbero di andare a casa.

Dalla riunione guidata dalle Rsu interne al Comune, con la forte presenza di Maurizio Luciani, senza il coinvolgimento di altri sindacati, i dipendenti hanno espresso la loro contrarietà alla privatizzazione di un asilo, proposta dall’assessore con delega ai rapporti con il personale Giancarlo Cintioli. La motivazione di tale manovra è solo una: il comune non ha soldi per regolarizzare i docenti. Certo se si cominciasse a risparmiare sugli stipendi di qualche dirigente ci sarebbe posto per tutti i più di 200 lavoratori comunali.

L’assemblea ha approvato all’unanimità un documento in cui si richiede di modificare la bozza della riorganizzazione degli operatori e riequilibrare i fondi di produttività. Questi i punti cruciali: NON PRIVATIZZARE GLI ASILI NIDO, “il Comune di Spoleto non può passare alla privatizzazione degli asili dopo aver fortemente investito in risorse finanziarie , professionali, di formazione,  nel settore specifico, mettendo a rischio il ruolo educativo della prima infanzia, sottraendolo alla specifica funzione pubblica che l’intervento dell’Ente deve garantire in un settore di tale delicatezza. Né tantomeno può incidere un temporaneo blocco delle assunzioni, laddove lo studio Negro ( PER MOLTI VERSI GIA’ SUPERATO), evidenzia nella cat. C  dell’Ente  ESUBERI DI CIRCA 20 UNITA’ PARI AL 13%., NELLA CAT. D  esuberi per  n. 10 unità , pari al 10% e nella cat  B  esuberi per 4 unità pari al 14%” cita il testo redatto dalla Rsu.

NO AL DEPOTENZIAMENTO DEL SUIC, ma “occorrerebbe un RAFFORZAMENTO DELLO SPORTELLO UNICO, TRASFORMANDOLO IN UNO SPORTELLO POLIVALENTE E POLIFUNZIONALE DI TERZA GENERAZIONE. Riduzione delle APO da 27 a 17” seguita il testo.

 NO AL DEPOTENZIAMENTO DELLA DIREZIONE SLOS, “in tale direzione vanno individuate più qualificate unità  specialistiche e miglior utilizzo delle esistenti per un serio impegno nella ricerca di nuovi imprenditori, nuovi lavori , nuove idee per lo sviluppo e la creazione di posti di LAVORO” spiegano i dipendenti.

NO ALLA PROPOSTA DI MANTENERE 24  APO, “l’esigenza di un riequilibrio nella costituzione del fondo di produttività di tutti i dipendenti tra la cifra destinata alle APO circa 280.000,00 € e quella residua per la produttività di tutti,  prossima allo zero, o pari a 50.000,00 € se si considerano i progetti del Copernico del 2009, che non sarà più possibile rifinanziare allo stesso modo , impone una seria analisi che tenga conto dello studio Negro, costato quasi 20.000,00 € , e che viene completamente disatteso, sia dal punto di vista degli esuberi che da quello delle proposte e degli APO” spiega Maurizio Luciani della Rsu.

NO ALLA RIDUZIONE ECONOMICA DELLE FASCE, “non riconosce sicuramente le vere professionalità e responsabilità a diverse Posizioni, che secondo noi andrebbero INVECE INCREMENTATE, fermo restando la durata dell’incarico ANNUALE e non triennale” continuano a spiegare i lavoratori nella relazione.

APO/ALTE PROFESSIONALITA’. “Nell’ambito di una seria rivisitazione e riduzione delle Posizioni  e nel rispetto della Legge n. 122 del luglio 2010, chiediamo se sia ancora possibile nel 2011 inserire tali nuove figure  nella consapevolezza dei limiti imposti dalla legge stessa” continuano i dipendenti.

RIDUZIONE DIRIGENTI E DIRETTORE GENERALE. “L’Assemblea ha espresso infine, in un momento di particolari ristrettezze economiche e di tagli alla spesa pubblica e di razionalizzazione delle poche risorse disponibili,  seri dubbi sul numero attuale di Dirigenti , la proposta Negro ne prevede 7, e sul perdurare dell’incarico di Direttore Generale, in presenza di normative che dovrebbero rimuovere, per il nostro Ente tali figure”  ha ammesso Luciani all’unisono con gli altri.