La satira è morta , verrebe da dire vedendo le pagine dei quotidiani di oggi. La vicenda accaduta nella scuola media spoletina , non avrebbe avuto nessun rilievo di cronaca , se il tutto non avesse riguardato Il Premier, che , a quanto sembra, ormai gode della considerazione ed immunità riservata ai “santi” o ad altri personaggi di pari dignità. Al di là delle tante ricostruzioni fantastiche lette un pò ovunque, l’interessata, ovvero una stimatissima e bravissima insegnante di educazione artistica, ci ha raccontato telefonicamente la dinamica dei fatti. Spiegando l’arte e cultura greca, il discorso avrebbe toccato l’argomento della satira. L’insegnante , per stemperare la pesantezza che spesso lo studio dell’arte greca porta con se , avrebbe spiegato ai ragazzi che cos’è, che nella ricostruzione grafica, può essere inteso per satira, ovvero l’accentuazione dei difetti di una persona e via dicendo. E’ partito proprio da alcuni ragazzi l’idea di rappresentare in un carro allegorico carnevalesco il Premier, che in questi giorni , non certo per colpa dell’insegnante, è perennemente al centro di un certo tipo di cronaca. Così è nata l’idea e – ci dice costernata l’insegnante,-non mi sono resa conto che consegnare alla satira una figura del genere , poteva toccare la suscettibilità politica di alcune persone. Questo è stato il mio unico errore. Per altro, anni addietro, la stessa cosa fatta con Massimo D’Alema, non aveva suscitato alcun problema . Non c’è stata da parte mia, alcuna strumentalizzazione politica, che oltre tutto, trovo assurdo pensarla indirizzata a ragazzini di 11 anni. Questi genitori , toccati dall’ impertinenza di chi ha osato ridicolizzare il Premier , si sono rivolti ad un consigliere comunale del Pdl e da qui si è montato il caso. E’ ovvio che a livello mediatico , tutto ciò che riguarda Berlusconi ” tira” da matti e a quanto ci risulta sulla vicenda sarebbe addirittura stata sentita la Ministra Mariastella Gelmini. Ma tornando con i piedi per terra, la cosa estremamente grave, è che si è messa” in croce” un’insegnante che nella sua carriera ha vinto premi e riconoscimenti che ne hanno fatto uno dei punti di forza della scuola nela quale insegna. A quanto ci risulta , persino l’assessore Battistina Vargiu, donna di scuola al di sopra di ogni sospetto, tirata in ballo sull’argomento, non avrebbe saputo cosa dire, proprio perchè non c’era niente da dire. Credo che la ridicolaggine di richieste di provvedimenti disciplinari nei confronti dell’insegnante, di interpellanze comunali sulla questione, oltre ad essere immotivati, si commentino da sole. A quanto ci dice al telefono l’insegnante , il consigliere Petrini del Pdl, avrebbe scatenato la vicenda basandosi semplicemente sul racconto dei genitori di alcuni ragazzi , senza averla contattata direttamente . La scuola, il corpo insegnante, sono tra i pilastri della nostra società . Avrebbero bisogno di un rispetto e di una considerazione sociale che attualmente non hanno , come dimostra lo squallore dell’ episodio che vi abbiamo raccontato .