Ai vertici della Banca Popolare di Spoleto dovrà essere fatta un’operazione di pulizia: questo quanto affermano i vertici di Bankitalia. A doversene andare sarà primo fra tutti il presidente Giovannino Antonini. Nell’incontro tenutosi questa mattina a Perugia tra il consiglio d’amministrazione della Bps (quel che ne resta), il presidente Giovannino Antonini ed i responsabili di Banca d’Italia il colloquio dai toni pacati ha avuto un brutto fine. Le cariche più influenti dovranno essere cambiate. Venerdì ci sarà la riunione del CdA della Bps e si vedrà quali decisioni verranno prese. Dopo le numerose dimissioni degli ultimi giorni, primo fra tutti il folignate Paolo Raggi della Coop Centro Italia, i 4 membri della Monte dei Paschi di Siena e la sospensione del direttore generale Alfredo Pallini, il clima era saturo. Il 16 febbraio prossimo verranno poi rese note le decisioni definitive della vigilanza di Bankitalia. quest’ultima istituzione ha solamente ribadito quanto espresso da mesi orsono, le dimissioni di Antonini. A fare da eco quindi alla lettera inviata un mese fa dal direttore generale della Banca d’Italia Fabrizio Saccomanni. Ma a dispetto di questo proprio sabato il Cda ha dato logicamente fiducia allo spoletino Giovannino Antonini. La cosa peggiore è però un’altra. Se Antonini venisse rimpiazzato con un pezzo grosso della Mps o Coop o altri appartenenti a società fuori regione, la Bps perderebbe il contatto con il territorio e l’unica banca umbra sparirebbe.