Sono pienamente d’accordo con quanto detto in questo articolo ( l’aricolo di riferimento è quello di Sofia Ricci ). Sembra che ormai le nostre proteste non vengano più prese in considerazione e ci sia bisogno di “salire sempre più in alto” per avere una piccola risposta.
Leggendo l’articolo mi sono chiesta per quali motivi io sarei disposta a “salire sui tetti”.
Sicuramente, in quanto studentessa, ci sarebbero molte cose che vorrei cambiare di questa università, che come si è giustamente osservato è pseudo-pubblica.
Un’altro motivo che mi preme molto è il cosiddetto stalking.
Se ne parla molto ultimamente ma sembra che siamo ancora molto lontanti dall’assicurare alle donne persuguitate giustizia e soprattutto prevenione e sicurezza.
A volte le vittime credono di poter gestire la situazione da sole e purtroppo, e spesso, l’esito non è positivo ma talvolta anche rivolgendosi alla legge la condizione non cambia e ci si sente ancora più sole.
In quanto donna provo grande rabbia quando leggo notizie di donne uccise a coltellate da ex mariti e la rabbia aumenta quando ci si rende conto che l’uomo era stato già denunciato.
L’ultimo caso è emblematico, una donna uccisa dall’ex marito che aveva già provato ad ucciderla, condannato ad 8 anni di prigione ma dopo pochi mesi è stato rimesso in libertà…allora mi chiedo…quanto in alto bisogna salire affinchè una donna possa vivere tranquillamente?
Andrea