La nuova stagione di prosa di Spoleto parte in bellezza con la rilettura di Massimo Civica dall’opera di Shakespeare “Sogno di una notte di mezza estate”. La pièce, interamente ritradotta dallo stesso regista, è una delle commedie più famose e amate del poeta inglese, un evergreen che riesce a parlare ai suoi spettatori, anche a distanza di secoli. Sin dal titolo, diventato “Un sogno nella notte dell’estate”, il regista dà la sua decisa interpretazione in chiave contemporanea: una scenografia scarna, essenziale, accoglie gli attori e le tre storie d’amore che si intrecciano l’una con l’altra, tra sogno, realtà e magia.
Teseo, Duca di Atene, si avvia alla felice conclusione delle sue peripezie amorose con Ippolita, Regina delle Amazzoni, alla quale si unirà in matrimonio. Ma nella notte che precede le nozze, il mondo dei demoni e delle fate gioca con i destini di quattro innamorati, che si rincorrono nel bosco, tra dichiarazioni d’eterno amore, rifiuti, colpi di scena e riappacificazioni. Nel frattempo, gli operai edili del Partenone preparano una rappresentazione teatrale per le nozze di Teseo e Ippolita, mettendo in scena l’espediente del teatro nel teatro molto caro a Shakespeare. Ed è proprio il gruppo di attori improvvisati che regala al pubblico di Spoleto un’esplosione di ilarità, calando la lingua di Shakespeare e gli abiti degli ateniesi nella nostra contemporaneità.
Lo spettacolo è stato veramente piacevole, ma la cosa che più ci ha colpito è stato vedere il nostro teatro pieno, con una la grande presenza dei ragazzi delle scuole, augurandoci di vederli sempre più spesso.
Fa piacere sentire il “Nuovo” con gli 800 posti occupati. L’immenso Drammaturgo “Inglese”, evergreen, cattura sempre l’attenzione del pubblico…
Fa piacere sentire il “Nuovo” con gli 800 posti occupati. L’immenso Drammaturgo “Inglese”, evergreen, cattura sempre l’attenzione del pubblico…