In questi giorni la cronaca spoletina è stata scossa dalla “ guerra dell’acqua “ tra Il Delfino Nuoto e lo Spoleto Nuoto, due società sportive , che non si sono mai amate. Si sono letti tanti commenti e molte prese di posizione. Alcune, come è logico, di parte , molte altre, troppe , hanno parlato di spirito sportivo tradito , di egoismo nel pensare solo al proprio orticello, di rammarico perché bisognerebbe tutti collaborare insieme. Che bravi questi ben pensanti ! Giudicano con parole di saggezza una situazione che , logora ormai da tempo, si è esasperata ulteriormente. Ma cerchiamo per una volta di non fare demagogia. A Spoleto si litiga su tutto e su tutti, ma rimanendo nell’ambito sportivo si litiga nella Pallavolo, si litiga nella Pallacanestro , si litiga nella Ginnastica, si litiga nel Cacio e via dicendo . Invece di fare proclami all’unità , alla collaborazione , alla sinergia, che rimarranno lettera morta, perché non ci guardiamo in faccia ? Perché non ci diciamo che il problema non è “coltivare il proprio orticello” ( che sarebbe una cosa bellissima e lecita) ? Il problema è che a Spoleto più che coltivare il proprio si cerca di “seccare” quello degli altri. Così si cerca di accaparrarsi più ore negli impianti comunali di quelle che magari servono, si cerca di occupare gli impianti per sabotare chi ci deve andare, si cerca di scippare gli iscritti alla società concorrente, si cerca di improntare corsi solo per portare via qualche iscritto a chi quella disciplina l’ha sempre insegnata. Se ognuno pensasse al suo orticello e non cercasse di invadere quello degli altri, le cose sicuramente andrebbero meglio, i rapporti sarebbero più leali e potrebbe anche sorgere qualche sana collaborazione. In fondo una cosa molto semplice, ma forse proprio per questo a Spoleto diventa difficilissima.